Lo scorso anno, in occasione della Festa della Madonna della Salute, che si celebra il 21 novembre, vi abbiamo proposto due articoli: uno sulla storia in generale della Basilica, l’altro sul piatto tipico cucinato dai veneziani per questa Festa, la famosa e gustosa castradina.
Quest’anno abbiamo deciso di dedicare un post ad un’opera del grande Tiziano, che si può ammirare all’interno della chiesa: ‘San Marco in trono e i santi Cosma, Damiano, Rocco e Sebastiano’.
Questa pala d’altare fu eseguita dal giovane Tiziano nel 1510 per la chiesa di Santo Spirito in Isola. Con la soppressione dell’ordine religioso dei canonici regolari agostiniani, cui apparteneva tale chiesa, la tavola fu collocata nel 1656 nella sacrestia maggiore della basilica della Salute.
Antica immagine dell’isola di Santo Spirito tratta dal sito isoladisantospirito.it
L’opera di Tiziano fu dipinta per invocare il termine di una delle tante pestilenze che colpirono la Serenissima, esattamente quella del 1509/1510, durante la quale peraltro morì Giorgione.
Non è la prima opera a rappresentare al centro San Marco anziché la Vergine col Bambino. Nella cappella Corner ai Frari, per esempio, si può ammirare il meraviglioso trittico di Bartolomeo Vivarini del 1474 che raffigura San Marco in centro, a sinistra San Giovanni Battista e San Girolamo, a destra San Nicolò e San Pietro.
San Marco benedicente, 1474,
Bartolomeo Vivarini, olio su tavola,
cappella Correr, Basilica dei Frari
Nella pala del Vecellio, San Marco troneggia in alto, con lo sguardo perso nell’infinito. Santo patrono e simbolo stesso di Venezia, il suo volto è in ombra, quasi a sottolineare il periodo buio portato dalla pestilenza in laguna.
San Marco, particolare
Volto di San Marco
Venezia quindi, per intercessione del Santo Patrono, invoca i quattro santi apotropaici affinché il terribile morbo finisca. San Rocco è rappresentato in modo conforme alla tradizione pittorica classica, mentre si alza la veste per mostrare la piaga nella sua coscia, essendo egli stesso miracolosamente guarito da questo flagello.
San Rocco
San Sebastiano è il santo trafitto dalle frecce, martirio a lui inflitto per ordine di Diocleziano; le frecce erano il simbolo, sin dai tempi remoti, proprio della peste. San Sebastiano divenne quindi il santo protettore dalla peste che colpì di frequente l’Europa intera.
San Sebastiano
La raffigurazione dei due santi medici, Cosma e Damiano, sembra voler rafforzare la preghiera dei veneziani: la loro fede è ancora più forte se suggellata dai valori della scienza medica.
I santi Cosma e Damiano
Ovviamente alla figura di San Marco viene assegnata una posizione di superiorità rispetto agli altri santi. Simbolo della Repubblica, protettore di Venezia e dei veneziani, l’immagine di San Marco era usata sovente dalla Serenissima per evidenziare e manifestare la propria politica religiosa: fuori dalle regole, non assoggettata alle gerarchie della chiesa.
Quest’opera, quindi, associa ad un evidente significato religioso un messaggio prettamente politico: Venezia era una Repubblica Cristiano-cattolica, ma di fatto autonoma rispetto allo Stato Pontificio.
Osservando la pala, ci colpiscono i colori vivaci delle vesti dei santi, il gioco di ombre e la luce che si concentra sul carnato e sulla veste bianca di San Sebastiano.
San Sebastiano
Il pavimento a riquadri è prospettico, tipicamente rinascimentale; le colonne a destra chiudono la scena, ma il cielo sullo sfondo, azzurro con nuvole bianche, infonde al dipinto un’atmosfera di ampio respiro e di infinito.
Il cielo, particolare
Questo senso di infinito sembra suggerire che non solo San Marco e gli altri santi, ma tutti in generale devono pregare per la salvezza di Venezia.
Prima di lasciarvi vorremmo augurarvi una felice Festa della Salute, invitandovi per una visita guidata di Venezia e dei suoi tesori.
Vi salutiamo con una foto della Basilica che spicca in un cielo fantastico che ricorda quello della pala del Tiziano. Ciao a tutti!!!
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