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Venezia da San Marco a Castello: le pietre raccontano…

Qualcosa di diverso... Quella che desideriamo proporvi con questo nostro breve articolo è una nuova visita guidata di Venezia: un modo diverso per conoscere la storia, l’arte e le tradizioni della città.
L’idea ci è venuta per caso, un giorno, durante la stagione meno turistica, girovagando per la Venezia poco conosciuta: e se a parlarci di questa incantevole città fossero le pietre?
 

La pietra della ‘Pace di Venezia’

Iniziamo proprio dalla Basilica di San Marco, la chiesa d’oro. Nel pavimento del nartece di fronte all’entrata principale vi è una losanga di marmo bianco e di porfido rosso con sotto un’iscrizione: 
 
ALEX P.P.III.      FRID.I. IMP
XXIIII VII MCLXXVII.
 
 
 
La pietra ci narra che il 24 luglio del 1177, in questo preciso luogo, l’imperatore Federico I il Barbarossa si inginocchiò di fronte a Papa Alessandro III, per sancire il termine delle lunghe battaglie tra l’impero e il papato e stipulare la pace, che si chiamerà appunto la Pace di Venezia.
Mediatore di questo importantissimo evento fu il doge Sebastiano Ziani; di conseguenza Venezia fu riconosciuta come uno dei più importanti stati europei, arbitra di pace tra le due principali potenze dell’epoca. La natura diplomatica della repubblica garantì, ovviamente, anche importanti vantaggi commerciali.  
 

Losanga intera 
 

La pietra del Doge Francesco Erizzo

Sempre all’interno della chiesa si trova un’altra lastra di marmo alquanto singolare. Dopo aver ammirato la Pala d’Oro (capolavoro unico di oreficeria bizantina), poco più avanti sul pavimento si nota un cuore rosso all’interno del quale sono rappresentati il cappello bianco del doge ed un riccio
 
 
Sotto questa pietra si trova il cuore di Francesco Erizzo, doge dal 1631 al 1646. Il riccio rappresenta lo stemma di famiglia, mentre il cuore all’interno della chiesa indica che il suo desiderio fu esaudito: l’amore per Venezia lo portò a chiedere nel suo testamento che il suo cuore fosse seppellito in un angolo dell’altare maggiore della basilica. Ma dove si trova il resto del corpo del doge? Scopritelo con noi…
 
 

La pietra che fermò la peste

Lasciamo piazza San Marco per inoltrarci nel sestiere di Castello.
La prima pietra di cui vi parliamo è legata ad una leggenda. Quando la peste nel 1630-31 colpì la città, gli abitanti di Corte Nova seguirono le indicazioni date loro dalla Madonna, apparsa in sogno ad uno di loro. Dovevano prima di tutto dipingere un quadretto, raffigurante la Vergine, appenderlo ad una parete del Sotoportego Zorzi e pregare per la fine del terribile morbo.
Il miracolo accadde: la peste si fermò proprio all’altezza dell’immagine di Maria, cadde a terra e si dissolse nell’esatto punto in cui oggi si vede la pietra rossa; i veneziani del luogo furono così salvati dal contagio.
 

La pietra rossa 


Il Sotoportego Zorzi 

Il cuore di pietra simbolo dell’amore eterno 

In un altro sotoportego, quello dei Preti, si trova un cuore rosso, applicato nella parte centrale dell’arco di passaggio. Ricorda un’altra leggenda popolare: l’amore tra una sirena ed un umile pescatore che viveva in questa zona. Vittima di un maleficio, la sirena si trasformava in mostro marino ogni sabato e solo con il vero amore questo terribile incantesimo sarebbe terminato. Orio, il pescatore, sposò Melusina, la bellissima sirena. Anni dopo, purtroppo, lei morì a causa di una malattia e dopo varie vicissitudini, Orio, affranto dal dolore, realizzò il cuore rosso, simbolo del suo eterno amore per la sua amata. 
 

Il cuore rosso
 

La pietra bianca di San Pietro di Castello 

In un luogo che pochissimi ospiti visitano, ovvero nella parte estrema del sestiere di Castello, si trova la pietra bianca. Questa è ben visibile poiché spicca tra i masegni grigi del vialetto che conduce all’entrata della basilica di San Pietro di Castello, cattedrale di Venezia fino al 1807. 
 

Il vialetto e la basilica di San Pietro di Castello 
 
Qui risiedeva il patriarca, il massimo esponente del potere religioso nella Repubblica. 
Ogni anno il 29 giugno per celebrare il giorno di San Pietro, il doge, simbolo del potere temporale e politico, si recava in barca fino a Castello.
Ma dove si incontravano esattamente i due rappresentanti di Stato e Chiesa? Il patriarca non poteva affrontare l’umiliazione di ricevere il doge in riva quando sbarcava, e, allo stesso tempo, il doge non voleva essere subordinato al patriarca camminando fino all’entrata della cattedrale. 
L’imbarazzo delle due figure fu risolto ponendo la pietra bianca in mezzo al viale che segnava l’esatto punto di incontro tra i due, collocandoli di fatto sullo stesso livello. 
 

 
La pietra bianca 

Questo itinerario finisce qua, ma non esaurisce tutto ciò di cui vi potremo raccontare durante la vostra visita guidata di Venezia con noi: vi mostreremo bassorilievi inquietanti e nomi di calli alquanto curiosi, incontreremo statue enormi e ci addentreremo nel labirinto veneziano che sempre sorprende. Vi aspettiamo, ciao.
Per prenotare il tour: info@guidedtoursinvenice.com
 
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